MILLE MORTI, MILLE RINASCITE

Città dalle mille morti e dalle mille rinascite, Tus, arrampicata nel nord est dell’Iran, nella regione del Khorasan, non lontano dall’odierno Afghanistan. Nota ai greci come Susia, oscura in epoca abbaside, ricca di presenza cristiana nel V secolo, devastata dalla conquista mongola nel XIII. Ma anche culla di civiltà e di pensiero fin dalla notte dei tempi, se la tradizione la ricorda come capitale dell’Impero dei Parti e residenza di Vishtaspa, re il cui ricordo ondeggia tra storia e mito e che l’Avesta tramanda come primo convertito da Zoroastro.

SCIENZA E POESIA

Città, in tempi meno lontani, che in epoca di rinascita persiana ha dato i natali a numerosi poeti, filosofi, teologi e scienziati. Di tutti, il figlio più noto è forse Firdusi (940-1020 ca.), l’autore dello Shāh-Nāmeh, che la città di oggi ricorda con un imponente mausoleo.
Ma oltre a Firdusi, come detto, filosofia, teologia, scienza. Ecco allora Geber (Ἀbū Mūsā Jābir ibn Ḥayyān al-Ἀzdī, VIII sec.), forse il più grande alchimista medievale, sotto il cui nome è stato raccolto un vasto corpus di opere proprie e apocrife tramandate nel XIII secolo dal medioevo latino. Ed ecco Shayk al-Tusi (Abū Jaʿfar al-Ṭūsī, 996-1067), teologo e giurista autore di alcuni tra i più importanti studi sciiti sulla scienza dei ḥadīth. E ancora Nizam al-Mulk (“Ordine del Potere”, vero nome Ebu Ali Kıvamuddin Ha-san bin Ali bin Ishak et-Tûsî, 1018-1092), autore del Libro del Governo, fino a Sharaf al-Dīn al-Muẓaffar al-Ṭūsī (1135-1213), con i suoi studi sulle equazioni cubiche, e a Naṣīr al-Dīn al-Ṭūsī (1201-1274), astronomo poliedrico, coinvolto nella devastazione mongola della città, che con la sua scienza convince il nuovo signore Hulagu Khan a costruirgli un osservatorio a Maragheh, nell’Azerbaigian orientale, da dove detterà la prima esposizione completa di trigonometria piana e sferica.
E Al-Ghazali (Abū Ḥāmid Muḥammad Ibn Muḥammad al-Tūsī al-Ghazālī (1058-1111), il teologo e giurista per eccellenza, l’uomo capace di armonizzare il sufismo con l’ortodossia, la voce ancora oggi più autorevole del pensiero teologico islamico.