UNA TENSIONE MAI SOPITA
Il conflitto tra Armenia e Azerbaigian per il controllo del Nagorno-Karabakh (1988-1994) affonda le proprie origini almeno nella Guerra Armeno-Azera del 1918-1920 e al successivo instaurarsi del sistema federale sovietico, che nel delineare i confini delle sue repubbliche non pose alcuna attenzione alle connotazioni etniche delle regioni annesse. È questo il caso della Provincia Autonoma del Nagorno-Karabakh, incorporata nel 1923 nella Repubblica Sovietica di Azerbaigian nonostante la maggior parte della sua popolazione sia di etnia armena.
L’IMPOSSIBILE CONVIVENZA
L’inizio delle violenze interetniche risale al febbraio 1988, quando il Parlamento del Karabakh decide di chiedere l’annessione all’Armenia. Violenze e tensioni che sfociano in un conflitto aperto quando, il 2 settembre 1991, in seguito all’indipendenza dall’URSS dichiarata dalla repubblica azera, il Nagorno-Karabakh dichiara a sua volta indipendente, fondando la Repubblica di Artsakh. È l’inizio di un conflitto che farà in venti mesi oltre 20 mila morti, e che ancora oggi – a vent’anni dal cessate il fuoco firmato – non può dirsi concluso. È infatti cronaca dei nostri giorni (agosto 2014) il riaccendersi di scontri tra soldati lungo il confine, ennesimi episodi di una serie di violazioni del cessate il fuoco sempre più frequenti dal 2010 a oggi.